Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): cosa sono e come individuarli

Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): cosa sono e come individuarli

Al giorno d’oggi la parola DSA è largamente conosciuta nelle scuole e nelle classi dei nostri bambini ed emerge sempre di più la necessità di avere un occhio più attento ad alcune difficoltà, che potrebbero celare questi disturbi.

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Secondo il MIUR – Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (oggi Ministero dell’istruzione e del Merito) – nel 2018/2019 le certificazioni scolastiche redatte ai sensi della Legge 170 hanno interessato il 4,9%, ossia quasi 300.000 studenti.

Tale dato ha subito un incremento considerevole nel corso degli anni della pandemia, durante i quali la percentuale è salita al 5,4%.

Scopriamo insieme cosa vuol dire la parola DSA e come possiamo intervenire.

Cosa sono i DSA?

DSA è l’acronimo di “Disturbi Specifici dell’Apprendimento”, facendo riferimento a disturbi del neurosviluppo che coinvolgono le capacità di lettura, scrittura e calcolo.

All’interno di questo insieme troviamo quattro disturbi specifici:

  • Dislessia – difficoltà legata alla lettura e alla codifica del linguaggio scritto.
  • Discalculia – difficoltà nel calcolo e relative al mondo dei numeri.
  • Disortografia – difficoltà nella scrittura corretta dal punto di vista strutturale (grammatica e morfosintattica).
  • Disgrafia – difficoltà nella grafia (aspetti grafo-motori).

I disturbi specifici dell’apprendimento, o DSA, si manifestano in presenza di abilità cognitive integre, senza disturbi neurologici associati o deficit sensoriali (problemi all’udito, alla vista ecc…). Non sono una malattia, ma possono essere causati da un diverso funzionamento del cervello, che inizia a manifestarsi con l’ingresso nella scuola primaria.

Molti studiosi hanno rilevato che i disturbi specifici dell’apprendimento hanno un’origine biologica e la loro manifestazione è data dall’interazione tra fattori genetici, epigenetici (fattori che influenzano l’espressione di ciò che abbiamo ereditato dal punto di vista genetico) e ambientali. (Consensus Conference 2007; DSM-5, 2014).

Quali sono i sintomi dei DSA?

Iniziamo con il sottolineare che un disturbo specifico dell’apprendimento non è una malattia, per cui non si può parlare di sintomi DSA quanto piuttosto di “segnali” che possono indicarci la possibile presenza di una difficoltà e possono essere segnalate da fonti diverse: i genitori, le insegnanti, i nonni, la babysitter. Queste figure importanti, in particolar modo le insegnanti, con cui i bambini trascorrono la maggior parte della giornata, potrebbero accorgersi nel bambino di:

  • bisogno di un aiuto costante da parte di un adulto per affrontare la lezione;
  • lentezza nell’esecuzione dei compiti scolastici sia a casa che in classe;
  • errori visivi (scambiare le lettere, confondere le parole);
  • facile distrazione durante lo svolgimento della lezione o dei compiti;
  • resistenza, capricci o crisi di rabbia quando si devono iniziare o finire i compiti;
  • lentezza nella scrittura o scrittura incomprensibile;
  • difficoltà nelle tabelline, nei calcoli semplici o nella scrittura corretta dei numeri;

Questi segnali possono far sospettare la presenza di uno o più disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia e/o discalculia).

A che età si manifesta un DSA?

L’Associazione Italiana della Dislessia (AID) afferma che:

“La diagnosi di dislessia e disortografia può essere fatta alla fine della seconda classe della scuola primaria, mentre quella di disgrafia e discalculia alla fine della terza classe della scuola primaria”

Parliamo quindi di una fascia d’età tra i 6 e gli 8 anni.

Tuttavia, secondo le linee guida (AID, 2009), è possibile formulare un’ipotesi diagnostica alla fine della prima elementare. Infatti, i segnali di una difficoltà o un vero e proprio disturbo si possono manifestare già all’ingresso nella scuola primaria o alla fine della scuola materna (4-5 anni).

L’ingresso nella scuola primaria rappresenta, in ogni caso, il banco di prova di un bambino: dobbiamo prestare attenzione a come si approccia alla scrittura e alla lettura, senza scordare l’importanza di un’esperienza serena e alla portata delle proprie capacità.

Esistono i disturbi dell’apprendimento negli adulti?

Un disturbo specifico dell’apprendimento può essere diagnosticato anche in tarda età, a volte anche da adolescenti o adulti: negli scorsi anni, infatti, vi era molta meno attenzione a questa categoria di disturbi e le diagnosi venivano effettuate solo in casi molto evidenti e con compromissione nella vita quotidiana.

Secondo i dati dell’AID (associazione italiana dislessia) ogni anno entrano nel mondo del lavoro circa 12.000 persone con DSA.

Riconoscere la dislessia negli adulti è possibile, anche se non è semplice come nei bambini in età scolare. Tuttavia, spesso chi ha sofferto di un lieve disturbo dell’apprendimento va incontro ad una parziale compensazione.

In questi casi, è comunque importante affidarsi al giudizio di uno specialista e sottoporti ad una batteria di test specifici, basati sul funzionamento odierno della persona.

Approfondiremo nei prossimi articoli questa tematica.

DSA, come intervenire?

La diagnosi di uno di questi disturbi (dislessia, disgrafia e disortografia, discalculia) può essere fatta in seguito alla somministrazione di diversi test specifici e standardizzati a livello nazionale.

La valutazione deve essere svolta da psicologi e neuropsicologi esperti in psicopatologia dell’apprendimento e neuropsichiatri infantili. Per meglio comprendere la specifica situazione di ogni regione far riferimento alla sezione Normativa locale sui DSA.

Nel 2012, inoltre, le Regioni hanno stabilito che è possibile effettuare una diagnosi e una certificazione dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) in centri e strutture accreditate. Qui per approfondimento in Gazzetta.

I rischi dei DSA

I rischi associati ad un disturbo dell’apprendimento non diagnosticato sono diversi:

  • Bassa autostima
  • Insuccesso o abbandono scolastico
  • Scarsa autoefficacia
  • Minor adattamento sociale ed emotivo

Il rischio è che tali effetti possano perdurare nel tempo ed espandersi anche agli altri ambiti sociali, dando al bambino la costante percezione di incapacità e senso di fallimento anche in contesti diversi da quello scolastico.

I sentimenti negativi verso di sé possono sfociare, nel peggiore dei casi, in veri e propri stati depressivi, ansia scolastica e strutturazione di una personalità problematica, abbandono scolastico e mancata realizzazione della persona adulta.

Numerosi studi longitudinali hanno dimostrato che un riconoscimento tempestivo dei segnali di DSA e una diagnosi precoce sono fattori che influenzano positivamente lo sviluppo emotivo e l’evoluzione del disturbo (Byrne et al., 2000; Morris et al., 2000, Schneider et al., 2000; Vadasy et al., 2000).

Cosa possiamo fare per te?

Lo studio AD HOC è composto da neuropsicologi esperti nella psicopatologia dello sviluppo, che si occupano di valutazioni neuropsicologiche attraverso la somministrazione di test per la dislessia, la discalculia, la disgrafia e la disortografia.

Inoltre, ci occupiamo di percorsi personalizzati e specifici per potenziare le abilità più fragili, aumentare il senso di autoefficacia del bambino e favorire la costruzione di una buona autostima in ambito scolastico.

Ogni percorso di riabilitazione e di potenziamento parte dalla valutazione delle competenze, rilevando i punti di debolezza e di forza, per poi costruire insieme al bambino, alla famiglia e al corpo docenti un programma personalizzato ed efficace.

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